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Separarsi bene - La Mediazione interdisciplinare

Per separarsi "bene" sarebbe molto utile che si facesse ricorso alla Mediazione Familiare, come abbiamo già avuto modo di dire in un nostro precedente articolo.
Tra le varie forme di Mediazione Familiare, ne esiste una che ci pare molto convincente, perchè si struttura in una consulenza alla coppia, prestata da due professionisti di diversa formazione: si chiama Mediazione Interdisciplinare.

Dino Mazzei, psicologo e psicoterapeuta e direttore dell'Istituto di Terapia Familiare di Siena ne parla così: "Esiste un modello di Mediazione, che è molto utilizzato negli USA dagli avvocati che hanno messo in rilievo l'influenza dei fattori emotivi e relazionali sull'esito del processo di separazione: non è il successo legale a dare il benessere agli ex coniugi, ma l'aumento delle loro capacità di autodeterminazione. L'intervento viene svolto da due professionisti, il mediatore e l'avvocato; mentre l'avvocato si occupa delle questioni pratiche della separazione, l'operatore sociale si fa carico del processo di comunicazione e della riduzione delle aree di conflitto".

Pare, cioè, che ci sia finalmente accorti che nelle dispute tra ex-coniugi c'è una valenza emotiva che, sebbene sia stata sempre molto visibile, è probabilmente stata trascurata e sottovalutata per anni rispetto alla buona riuscita di una separazione. Sembra assodato che, se non si passa attraverso l'analisi dei conflitti e di tutte le implicazioni relazionali che la separazione porta con se, non si possa accedere a soluzioni che diano soddisfazione alle parti e - soprattutto - non si possano ottenere accordi solidi e duraturi sui quali rifondare il nuovo patto genitoriale.
Ecco allora una possibile soluzione che pare essere quella di analizzare con un doppio sguardo la vicenda portata dai due ex-coniugi o ex-compagni di vita che intendono separarsi. Lo sguardo dell'avvocato, attento a tutte le problematiche legali e quello dell'operatore sociale (Mediatore Familiare, Psicologo, Counselor, Pedagogista esperto in problematiche familiari), il quale dedichi la sua attenzione agli aspetti emotivi e relazionali della vicenda. Dice Mazzei, citando Cigoli: "I due professionisti possono affrontare le stesse questioni partendo dai diversi punti di vista e possono lavorare insieme, condividendo la responsabilità di gestire il conflitto, l'intenzione di lavorare sul futuro, l'obiettivo di ridefinire la relazione tra i partners ... ".
Ecco allora delinearsi una nuova possibilità per gli studi legali di porsi con una modalità innovativa. Lo studio legale può accogliere il cliente in prima visita con una coppia di professionisti idonei a valutare le due problematiche in gioco: l'avvocato e l'operatore sociale.
Se poi i Clienti non manifesteranno il desiderio di intraprendere un lavoro anche con l'operatore sociale (percorso di Mediazione Familiare o Counseling), questi rimarrà consulente dello studio legale. Diversamente l'operatore potrà diventare il Counselor del singolo coniuge oppure il Mediatore Familiare della coppia.
In ogni modo, così facendo, lo studio legale che offre questo servizio si pone sul mercato del diritto di famiglia con un approccio innovativo, spostando il focus della separazione dalla litigiosità e dalle promesse di guerre sanguinose e senza pietà alla gestione attenta e sensibile a tutte le dinamiche coniugali, genitoriali ed educative che l'evento della separazione spesso travolge nel silenzio e nell'indiffereza degli operatori.
L'impressione, o forse la speranza, è che cominci ad esserci un buon mercato per questo approccio alla separazione.

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